Facciate continue a cellule: cosa sono
In architettura la definizione facciate continue a cellule descrive una tipologia di rivestimento edilizio perimetrale con superficie planare, perlopiù vetrata, atta a fare le veci di un comune muro in mattoni. Altri termini con il medesimo significato sono: facciate continue a moduli oppure facciate continue ad elementi. Di rapida installazione, queste pareti una volta realizzate si presentano con un’estetica high tech mai anonima. Il vetro di tali curtain wall si declina in versione total glass oppure, in alternativa, presenta un intercalare con i pannelli spandrel, di varie dimensioni e colori possibili, che formano uno squisito contrasto con le lastre trasparenti o satinate.
Le tecniche di giunzione dei tamponamenti ai profili delle facciate continue a cellule sono diverse. Abbiamo così, a seconda del metodo usato, le facciate a cellule a fermavetro, le facciate a cellule a silicone strutturale e le facciate a moduli a fissaggio puntuale. Oltre a rappresentare un involucro nativo primario queste curtain wall si prestano anche per le ristrutturazioni, andando a costituire lo strato esterno delle facciate a doppia pelle. A motivare l’installazione di queste ultime troviamo il risparmio energetico che offrono. Grazie a tale fattore attualmente la loro diffusione appare in decisa crescita.
Indice articolo
- 1.Facciate continue a cellule: caratteristiche
- 2.Montaggio delle facciate continue a cellule
- 3.Facciate continue a elementi: pro e contro
- 4.Facciate a cellule a fermavetro
- 5.Facciate a cellule a silicone strutturale
- 6.Facciate a moduli a fissaggio puntuale
- 7.Facciate continue a elementi a doppia pelle
Facciate continue a cellule: caratteristiche
L’elemento primario che accomuna tutte le facciate continue a cellule consiste nell’assemblaggio in officina dei vari componenti di ogni singolo modulo. Ognuno di questi quindi è formato dai seguenti elementi.
Telaio con profili in alluminio o acciaio: estrusi per facciate a cellule a fermavetro o retrostanti per quelle puntuali. Il loro compito è trattenere in sede i pannelli e farsi carico del loro peso. Hanno uno spessore proporzionale alle dimensioni dei tamponamenti e all’altezza dell’edificio. I materiali impiegati per i profilati sono acciaio e alluminio.
Lastre di tamponamento trasparenti o satinate: di varia forma e spessore caratterizzano l’aspetto delle facciate continue a cellule e le loro proprietà isolanti termico-acustiche (in accordo con gli altri componenti dei moduli). I vetri possono essere monolitici temprati, stratificati, temperati-stratificati oppure vetri camera. Le pareti vetrate trasparenti creano una perfetta integrazione con l’ambiente che le attornia generando una sorta di continuità fra esterno ed interno, mentre quelle satinate riflettono il panorama circostante e sembrano così amplificarlo, garantendo al contempo la privacy degli occupanti. La soluzione più frequente consiste nell’alternare vetrate apribili (con apertura a vasistas, a ribalta, a battente, etc.) e fisse. Per quanto concerne lo spessore, la decisione progettuale sarà influenzata dalle resistenze del vento e delle forze d’urto previste. Una singola cella in genere contiene una sola lastra vetrata, ma il numero può salire, specialmente se hanno misure contenute.
Pannelli spandrel: in vetro opacizzato, ceramica o altri materiali coprenti. Proprio questa qualità li rende un rivestimento idoneo a nascondere le componenti architettoniche retrostanti (staffe, canaline, etc.). Si rivelano così in grado di coniugare le esigenze estetiche con quelle strutturali. Lo spandrel per facciate continue a cellule, nelle sue varie declinazioni, è comunque un materiale molto resistente, sia rispetto agli urti che agli agenti atmosferici. In più risulta atto a rivestire anche elementi angolari e curvi. Per assicurare l’armonia delle facciate modulari sono oggi reperibili pannelli spandrel di diversi colori e dimensioni.
Sigillature siliconiche: completano le cellule assicurando la chiusura dei singoli tamponamenti. Nelle facciate a moduli a silicone strutturale hanno anche funzione di sostegno. La perfetta adesione fa sì che l’ambiente interno sia ben protetto dal vento, dall’acqua e dalla neve. Le sigillature sono importanti inoltre per l’isolamento termico e acustico.
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Montaggio delle facciate continue a cellule
Una volta giunti in cantiere i moduli preassemblati delle facciate continue a cellule vengono issati con un argano o una gru, e installati agevolmente dall’interno, dal basso verso l’alto. La messa in posa prevede il fissaggio alle staffe di supporto, che a loro volta sono ancorate alle componenti murarie (solette). Onde permettere il perfetto allineamento di ciascun pannello si usa un sistema a viti. Quelle a regolazione verticale hanno il compito principale di realizzare la giunzione calibrata con la staffa; l’avvitamento può anche essere incompleto proprio per consentire il risultato ottimale. Le viti trasversali mantengono in loco le lastre.
In tempi recenti si è resa disponibile una soluzione tramite viti non passanti applicate in fabbrica con macchine a serraggio. Quest’alternativa ottimizza ulteriormente la velocità d’installazione delle facciate continue a cellule, rivelandosi al contempo più economica.
Una volta terminata la posa in opera del singolo elemento il lavoro prosegue completando la sequenza di cellule per file orizzontali. I moduli attigui sono uniti tra loro con un incastro maschio-femmina dei medesimi. Le facciate a elementi continue così realizzate possono avere uno sviluppo verticale, orizzontale, piramidale o altrimenti inclinato, e persino curvo. Le dimensioni totali delle superfici mostrano un’estrema variabilità, arrivando anche a includere enormi grattacieli con oltre 100 piani.
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Facciate continue a elementi: pro e contro
Le facciate continue a elementi rappresentano la variante più moderna di curtain wall, eppure oggigiorno sono le più diffuse assieme a quelle a montanti e traversi (Approfondimento: “Facciate a montanti e traversi”). Questo avviene a merito di numerosi vantaggi, i principali dei quali sono riassunti di seguito.
- Completamento rapido dei lavori: i pannelli assemblati in fabbrica permettono di limitare le operazioni di installazione alla sola messa in posa dei moduli prefabbricati. Questo inoltre avviene dall’interno dell’immobile, dove chiaramente lavorare si rivela più semplice.
- Le tecniche di montaggio usate per le facciate continue a cellule offrono il miglior rapporto fra stabilità della struttura e flessibilità in risposta ai movimenti di assestamento dell’immobile. Questo e la facilità di esecuzione rendono tali facciate preferibili per i grattacieli molto alti.
- Estrema accuratezza ottenibile nell’installazione grazie alla tolleranza dimensionale delle staffe di fissaggio e degli altri componenti alle misure del piano.
- Garanzia di qualità delle cellule: il montaggio in officina da parte di personale qualificato e in condizioni ottimali di revisione consente di abbattere drasticamente il rischio di cellule difettose o mal assemblate.
- Non occorrono quasi mai ponteggi esterni per la realizzazione, fattore che diventa tanto più vantaggioso quanto maggiore è l’altezza dell’edificio che la facciata andrà a rivestire.
- Estetica moderna e ricca di personalità: la bellezza del vetro e la sua capacità di integrarsi con l’ambiente che lo circonda giustificano assolutamente la scelta di realizzare questo tipo di facciata continua.
- Notevole capacità isolante sia sul versante termico-acustico (in particolare usando vetri camera) sia in relazione alla tenuta all’acqua. Questa si rivela maggiore delle altre varianti di curtain wall, sia a merito della qualità delle cellule che della possibilità di creare camere d’aria nelle giunzioni, utili ad ammortizzare le differenze di pressione tra ambiente interno ed esterno.
Logicamente accanto ai tanti pro delle facciate continue a cellule si trovano anche dei contro, evidenziati nei 2 punti sottostanti.
- Trasporto e immagazzinamento gravosi: devono rendersi disponibili mezzi di trasporto e spazi di stoccaggio adeguati, con difficoltà crescenti man mano che le dimensioni dei moduli crescono.
- E’ richiesta estrema cura nella manipolazione e installazione delle cellule onde prevenire danni alle lastre di vetro, alle sigillature e alle giunzioni. Anche in questo caso le precauzioni devono intensificarsi in proporzione alle dimensioni dei moduli, che com’è ovvio diventano più difficilmente maneggiabili.
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Facciate continue a fissaggio strutturale
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Facciate a cellule a fermavetro
Nelle facciate a cellule a fermavetro (anche conosciuto come bead profile) quest’ultimo rappresenta il profilo che racchiude la lastra di tamponamento, alla quale è unito da un aggancio meccanico. Generalmente è realizzato in alluminio, e vanta una notevole personalizzazione a livello di dimensioni, forme e finiture. In ogni caso risulta più sottile del corrispondente elemento di sostegno delle stick systems, ossia il tradizionale montante di cui ricalca la funzione.
Il profilato ovviamente rimane a vista, potendo anche risultare lievemente sporgente per movimentare l’aspetto della parete vetrata con le cornici che forma. Essendo adattabile al contesto non è raro trovare profili arrotondati o arcuati accanto a quelli comuni a 45°. Oltre al ruolo di sostegno quindi tale elemento assume rilevanza architettonica e connota l’impatto visuale della facciata continua a moduli.
Estetica a parte, le facciate a cellule a fermavetro vantano, a merito di questo profilo in alluminio, un’intelaiatura leggera ma al medesimo tempo resistente ed affidabile. Un altro vantaggio che esso offre è la semplicità con cui si rende possibile sostituire ogni singolo pannello.
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Facciate a cellule a silicone strutturale
Ben diverse dalle precedenti, le facciate a cellule a silicone strutturale si caratterizzano per l’aspetto total glass. Tra cellula e cellula infatti non si trovano giunzioni a vista, sostituite invece dal silicone adesivo. Questo comporta un incremento della capacità isolante della facciata, in particolare quando la giunzione siliconica riguarda tutti e 4 i lati della lastra. Spesso però si preferisce inserire sul lato inferiore della stessa una “manina” a scomparsa, ossia un elemento di sostegno meccanico, in acciaio, che la tiene in sede e sul quale si scarica il peso del vetro.
Un dettaglio da sapere è che le facciate a cellule a silicone strutturali necessitano di cure certosine sia in fase di assemblaggio che durante il trasporto, lo stoccaggio e la messa in posa. Ciò origina dal fatto che il silicone adesivo è un materiale più malleabile dell’alluminio del fermavetro. In caso di sollecitazioni meccaniche superiori alla sua resilienza si deforma o si fissura, col risultato che vengono messe a repentaglio la funzione isolante del modulo e la sua stabilità.
In compenso rimpiazzare un elemento danneggiato è relativamente semplice, a patto che l’operazione venga eseguita da personale qualificato ed esperto.
Simili alle facciate a cellule a silicone strutturale sono le facciate a moduli semi-strutturali. In questo caso esiste un telaio metallico a montanti, ma lo stesso ha dimensioni molto esigue. Questo gli consente di minimizzare il suo impatto visivo sulla facciata.
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Facciate a moduli a fissaggio puntuale
Una soluzione edilizia per facciate praticabile in caso di altezze modeste è la realizzazione di facciate a moduli a fissaggio puntuale. Diversamente dagli esempi precedenti le lastre di tamponamento vengono collegate alla struttura di sostegno tramite il classico sistema spider Glass o altre alternative che in ogni caso si concretizzano in un aggancio puntuale (Approfondimento: “Facciate continue puntuali”). Il numero di agganci per elemento è funzionale al peso, allo spessore e alle dimensioni della lastra vetrata.
Probabilmente la tecnica più diffusa per le facciate continue a cellule puntuali preassemblate nello stabilimento è quella che bypassa la foratura del vetro mediante l’adozione di doppi dischi che trattengono gli angoli delle lastre con un effetto “sandwich”. Altrimenti in prossimità dei 4 angoli delle lastre (oppure al centro, in prossimità dei bordi) s’inseriscono delle viti passanti dette rotules, collegate tramite ghiera allo spider retrostante. Questo tipo di giunzione prevede che il carico sia trasferito in misura preponderante alle 2 viti posizionate sul lato superiore (o a quella singola). Quella/e inferiore/i hanno il compito di tenere in sede la lastra (ovviamente assieme alle 2 sovrastanti) ma senza costringerla con una chiusura immobilizzante. I pannelli infatti devono essere in grado di flettersi lievemente in risposta alle sollecitazioni dinamiche che ricevono, inclusa la dilatazione termica.
La struttura retrostante delle facciate a moduli a fissaggio puntuale è costituita da montanti e viene installata in cantiere.
Promemoria importante
Non smetteremo mai di dirlo: non sempre un prezzo economico è conveniente o uno elevato è indice di qualità. La serietà, l’esperienza e l’affidabilità della ditta sono le cose più importanti per ottenere un risultato eccellente e duraturo.
Le facciate continue assicurano risparmio energetico unito a grande prestigio architettonico, assieme questi fattori ammortizzano il prezzo finale e consentono all’immobile di mantenere negli anni il suo valore.
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Facciata ventilata pro e contro
Facciate Continue garantisce al cliente serietà e competenza, testa la nostra affidabilità chiedendo una consulenza per la tua facciata continua o ventilata. Il contatto con i nostri esperti e il preventivo che riceverai faranno la differenza.
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Facciate continue a elementi a doppia pelle
Le facciate continue a elementi a doppia pelle stanno prendendo sempre più campo sia nell’edilizia pubblica che privata. Possono essere originarie oppure essere installate nell’ambito di un progetto di ristrutturazione finalizzato al risparmio energetico.
Come suggerisce il nome, queste facciate continue a cellule, vetrate, circondano le chiusure perimetrali più interne, in muratura oppure analogamente vetrate. Le 2 pareti, che prendono il nome di “pelli”, sono collocate a una distanza variabile, da qualche centimetro ad alcuni metri. Lo spazio fra le pelli deve essere tale da consentire la formazione al loro interno di un’intercapedine d’aria efficiente nel convogliare il calore, in modo da dissiparlo d’estate e trattenerlo d’inverno.
Questo significa che le facciate continue a elementi a doppia pelle producono un effetto termoisolante utile per risparmiare energia e per garantire benessere agli occupanti dell’edificio. L’efficienza energetica cresce ulteriormente se le cellule a lastre vetrate vengono sostituite con pannelli fotovoltaici.
In contemporanea si ottengono altri benefici: protezione della struttura interna dell’immobile, isolamento acustico ed eventuale resistenza al fuoco (a patto di calibrare con oculatezza la dimensione dell’intercapedine e impiegare isolanti idonei).
Quando desiderato le cellule della pelle esterna possono pure offrire una schermatura solare con l’impiego di vetri selettivi o sistemi smart frangisole. In tal modo si evita l’abbagliamento nelle ore centrali della stagione estiva e si migliora ulteriormente il raffrescamento naturale dell’edificio.
Questa tipologia di facciata continua può rivestire l’intero perimetro di un edificio oppure una singola porzione. Il vetro utilizzato è scelto in base alle esigenze del singolo progetto: vetro temperato per offrire sicurezza, stratificato per migliorare l’isolamento, vetro camera (in particolare ottenuto con lastre stratificate) per il massimo risparmio energetico e comfort.
Come per le altre categorie di facciate continue a cellule, anche per questa è bene sapere che il progetto e l’installazione devono essere svolti da professionisti competenti ed esperti. In caso contrario non mancherebbero i problemi. I principali sono: formazione di condensa, riduzione eccessiva della luminosità naturale, sistema di scambio del calore controproducente. Questi svantaggi si rivelano in grado di generare a loro volta nuovi e importanti effetti collaterali.
La condensa delle facciate continue a cellule a doppia pelle potrebbe portare alla formazione della muffa, pericolosa per la salute degli occupanti e dell’edificio. L’irraggiamento troppo modesto si tradurrebbe invece in un aumento dei consumi energetici per l’illuminazione artificiale, senza contare l’influenza della luce naturale sui ritmi circadiani e sul benessere psicologico. In parole povere significa che il risultato è l’opposto di quello che si desiderava ottenere.
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