Facciate ventilate in gres
Possiamo definire le facciate ventilate in gres come una particolare categoria di facciate a doppia pelle (ossia chiusure perimetrali esterne formate da una duplice parete), utili per mantenere un microclima ottimale nell’edificio. La ventilazione da cui prendono il nome è frutto di una camera d’aria che si frappone tra i 2 paramenti. Adattabili a quasi ogni contesto, questi involucri architettonici vantano una piena corrispondenza ai tanti requisiti imposti a una facciata moderna. Oltre a offrire eccellenti performance energetiche a merito della regolazione dello scambio di calore si rivelano durevoli, isolano acusticamente, si declinano in una notevole varietà di design e cromie. L’attenzione all’ambiente oggi impone la scelta di materiali sostenibili e il gres, assieme alla pietra naturale e a pochi altri, soddisfa anche tale esigenza.
In più, una facciata ventilata in gres si presta bene anche per le ristrutturazioni, incluse quelle che beneficiano del superbonus. La sua installazione infatti può consentire l’innalzamento di 2 classi energetiche, classificandosi quindi come intervento trainante detraibile attualmente al 110%.
Indice articolo
Caratteristiche delle facciate ventilate in gres
Le notevoli proprietà delle facciate ventilate in gres si devono sia alla particolare struttura di rivestimento architettonico a doppia pelle che al ciclo di lavorazione applicato al materiale delle lastre esterne, il gres porcellanato, che gli conferisce le sue interessanti caratteristiche. Partendo dal primo punto scopriamo che la tecnica impiegata per l’installazione di un sistema ventilato a doppia pelle prevede la posa in opera dei componenti descritti di seguito.
Le pareti ventilate in gres rappresentano l’involucro architettonico verticale più esterno, alquanto sottile (in media 6-20 mm) e privo di capacità portante. Il carico di questo paramento è sorretto solitamente da un telaio a montanti o a montanti e traversi. Questi si fissano al muro perimetrale retrostante tramite staffe a tasselli in grado di trasmettere il peso e le varie sollecitazioni dinamiche al muro portante.
Come già accennato, la distanza fra i 2 rivestimenti verticali racchiude una camera d’aria. A seconda dell’altezza dell’immobile e di altre esigenze questa intercapedine può essere più o meno ampia. Nella versione più comune si realizza con uno spessore misurabile in pochi cm, ma si può arrivare a una larghezza superiore ai 10. Occorre notare che la progettazione deve essere molto accurata a riguardo. Non solo le misure troppo esigue, ma anche un sovradimensionamento può compromettere il risultato. Le aperture di aereazione devono essere sul lato inferiore e superiore, protette (ad esempio con grate) da ingressi indesiderati di piccoli animali. Talvolta il progetto include un sistema di chiusura dei condotti, manuale o motorizzato.
Il terzo elemento da menzionare presente nelle facciate ventilate in gres è il rivestimento dotato di proprietà isolanti termiche e acustiche che viene applicato al lato esterno del muro portante. I materiali più idonei per questo strato sono le lane minerali, il sughero e il poliuretano (Approfondimento: “Sistemi di isolamento termico per facciate ventilate”). Il muro portante delimita e protegge gli spazi interni dell’immobile.
Dal punto di vista funzionale ogni parte della facciata a doppia pelle assolve precisi compiti, alcuni dei quali condivisi. Il cappotto in poliuretano/lana di roccia è importante per regolare la temperatura dei locali interni e il passaggio dei suoni, ma non per ridurre l’evaporazione dell’umidità né per favorire la ventilazione, che contribuisce anche a convogliare esternamente il calore estivo. Queste proprietà tipiche delle facciate ventilate in gres si devono alla camera d’aria, dotata di funzione termo e igro regolatrice.
Nell’intercapedine infatti, in particolare quando si alzano le temperature, si realizzano moti gassosi convettivi (effetto camino) che portano l’aria calda più leggera a innalzarsi fino ad uscire dalla bocchetta superiore. Il raffrescamento dell’edificio racchiuso da facciate ventilate in gres si traduce in un elevato livello di comfort e di risparmio energetico nella bella stagione. Nei mesi freddi oltre all’effetto termoisolante, con trattenimento del calore interno, assume grande rilievo la regolazione della condensa. La circolazione di corrente nella camera d’aria impedisce efficacemente il ristagno dell’umidità e combatte la formazione di muffe, deleterie per la salute umana e per quella dell’immobile, il tutto senza comportare una rilevante dispersione termica. Nella versione con bocchette di aereazione richiudibili queste possono essere serrate per mantenere meglio il calore.
Va precisato che l’entità della ventilazione è in funzione della larghezza e dell’altezza del “camino”. Queste 2 misure quindi portano a suddividere le facciate in debolmente, mediamente e fortemente ventilate. Le prime sono quelle con intercapedine minore, le ultime mostrano uno spessore più marcato. Ad ogni modo l’ampiezza deve essere sempre superiore a (circa) 2 cm. Sotto a questo valore non si innesca l’effetto camino, pur potendosi avere una certa aereazione. Si parla in tal caso di facciate microventilate.
La parete ventilata in gres più esterna assume diverse funzioni, per capire le quali occorre approfondire la conoscenza del materiale ceramico che la costituisce.
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Gres porcellanato per facciate ventilate
I materiali di base che costituiscono il gres porcellanato per facciate ventilate sono tutti naturali: argille ceramiche, caolini, sabbie e feldspati. Una volta selezionati e mescolati nelle giuste proporzioni vengono macinati fino a raggiungere una consistenza polverulenta. Tale composto viene poi immesso in forni appositi di grandi dimensioni dove subisce un processo di sinterizzazione. Questo ne comporta la pressurizzazione ad alte temperature (1.200-1.300°) fino ad ottenere per fasi successive un materiale ceramico dalla struttura vetrificata.
Le sue tante qualità, che vengono ereditate dalle facciate ventilate in gres, sono così descrivibili:
- refrattario alle dilatazioni termiche: tale fattore favorisce la stabilità della struttura, la sua durata nel tempo e rende più agevole (ed economica) sia la progettazione che la messa in posa del paramento.
- Resistente agli urti: requisito indispensabile per gli involucri edilizi esterni, in particolare per edifici alti. (Quando la dimensione delle lastre è superiore a 30 cm per lato però la norma UNI 11493 richiede di valutare l’implementazione di un sistema di ritenuta comprendente un gancio di sicurezza);
- Non scolorisce e non si altera nel tempo.
- Leggero: questo rende le facciate ventilate in gres ideali anche laddove il carico statico deve mantenersi inferiore sotto a una soglia vincolante.
- Resistente alle intemperie: questa ceramica tollera senza problemi la pioggia, la neve, il gelo, il caldo afoso.
- Buona sostenibilità ambientale: il merito va all’impiego di materiali di origine naturale e riciclabili, oltre che a un ciclo produttivo non particolarmente avido di risorse energetiche.
- Idrorepellente: la bassissima porosità di questo materiale fa sì che non assorba acqua.
- Privo di sostanze nocive: il gres porcellanato non contiene composti organici volatili, non sprigiona radon e non emette fumi tossici in caso di combustione.
- Buona resistenza al fuoco.
- Refrattario alla contaminazione da parte di muschi e muffe: la vetrificazione che elimina la porosità della sua superficie e l’impermeabilità consentono alle facciate ventilate in gres di risultare inattaccabili da questi organismi, anche in presenza di intensa e prolungata umidità ambientale.
- Non provoca allergie ed è igienico: la resistenza ai batteri, l’assenza di contaminazione da muffe e di composti come i VOC o la formaldeide rendono ragione del suo impiego anche per strutture sanitarie.
- Si presta alla realizzazione di facciate prive di ponti termici: i ponti termici rappresentano quelle aree di giunzione dove avviene la dispersione di calore e il passaggio del rumore; il loro abbattimento è uno dei must dell’edilizia moderna.
- Idoneo a rivestire superfici verticali, orizzontali e con vario grado di pendenza: il gres è versatile, adattandosi sia alla rivestimento di facciate che pavimenti, pareti interne e strutture inclinate.
- Durevole: una facciata ventilata in gres porcellanato può mantenersi in buone condizioni anche 50 anni.
- Facile lavorabilità.
- Refrattario allo sporco e alle macchie: le pareti esterne rivestite da lastre di gres si mantengono pulite per lunghissimo tempo, anche in contesti caratterizzati da smog (in particolare se le lastre sono dotate di pellicola fotocatalitica).
- Resa estetica sicura: la predilezione di molti architetti “facciatisti” per questa ceramica origina proprio dalla possibilità di realizzare involucri edilizi di grande pregio.
- Immensa versatilità di forme, spessori, colori e texture.
- Costo medio-basso: il gres porcellanato è più economico di altri materiali come titanio, marmo, pietra, etc.
Riguardo a quest’ultimo punto evidenziamo che le facciate ventilate in gres porcellanato possono assumere alla perfezione un effetto legno, marmo, metallo (incluso dorato e argentato), intonaco.
Accanto a tutti questi vantaggi “inalienabili” le lastre possono avere ulteriori qualità opzionali.
Quelle davvero interessanti che riguardano le facciate ventilate in gres sono: la capacità autopulente e il contributo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Per acquisire tali caratteristiche il materiale viene lavorato con tecnologie brevettate che comportano la sovrapposizione di una sottile pellicola in biossido di titanio ad attività fotocatalitica. In sostanza il TiO2 in presenza dei raggi UV libera ossigeno attivo che pulisce la superficie delle lastre decomponendo le particelle di sporco. Inoltre avvia una reazione chimica con il monossido e il biossido di azoto prodotti dall’inquinamento, ossidandoli. Il nitrato così prodotto, innocuo, viene lavato dalla superficie quando piove.
Ma queste fantastiche facciate ventilate in gres difetti ne hanno? Soltanto 3, condivisi anche dalle facciate a doppia pelle con rivestimenti diversi. Il primo è che possono esistere vincoli volumetrici o paesaggistici che ne impediscono la realizzazione. Il secondo si verifica soltanto in caso di errata progettazione, ed è rappresentato dal un maggiore rischio di propagazione di incendio per via della corrente dell’intercapedine che può alimentare le fiamme. Per evitare questo pericoloso inconveniente è necessario affidarsi a un’azienda seria e competente.
A parte limiti paesaggistici ed edilizi, l’unico altro vero svantaggio è quello legato all’opacità delle pareti qualora si desideri una grande luminosità. Se la schermatura all’irradiazione non è desiderata, si possono prendere in considerazione le facciate continue con vetrate, che garantiscono un’eccellente luminosità. Con l’impiego di lastre stratificate e temperate si ottiene anche un’importante isolamento acustico.
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Facciata ventilata gres effetto legno
Splendida a vedersi, una facciata ventilata gres effetto legno coniuga il meglio di questi 2 materiali. Dalla ceramica eredita infatti le caratteristiche appena esaminate, mentre del legno mostra l’estetica inimitabile. Il gres infatti può simulare con estrema accuratezza la texture e il colore di questo prodotto naturale.
Una parete ventilata in gres ad effetto legno ne imita persino le imperfezioni, le venature e le gradazioni cromatiche. Quercia, castagno, frassino, abete, faccio, tek, ebano e via dicendo, non ci sono limiti alla gamma di personalizzazioni. Le lastre possono assumere le forme desiderate e se si impiegano le giunzioni a scomparsa (consigliabili nonostante il costo maggiore) l’effetto naturale è garantito.
In conclusione possiamo affermare che tramite la facciata ventilata gres effetto legno si ottiene un rivestimento architettonico prestigioso e perfetto anche in contesti dove altri materiali dall’estetica moderna stonerebbero. Dulcis in fondo, a un prezzo mediamente minore di quello che richiederebbe il legname. Ovviamente questa tipologia di facciata mantiene le prerogative isolanti menzionate sopra in termini di capacità isolanti.
Ma il legno ceramico è sempre preferibile a quello naturale? Molti pensano di sì, ragionando in termini di durata, perché il materiale naturale è sensibile all’umidità, è attaccabile da funghi e batteri, può cambiare colore e non resiste al fuoco. In più richiede periodicamente manutenzione, che di solito viene fatta impiegando sostanze potenzialmente allergizzanti e comunque poco salubri. E che ha un costo.
Ultimo fattore ma non meno importante, l’installazione di una facciata ventilata gres effetto legno evita l’abbattimento di alberi. Nel caso si desideri aiutare ancora di più il pianeta e la propria salute ci si può orientare sul legno ceramico con pellicola fotocatalitica.
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Facciate ventilate in pietra naturale
Eleganti e senza tempo, le facciate ventilate in pietra naturale si propongono come una soluzione di prestigio o perfino elitaria per rivestire gli edifici moderni. La loro indiscussa bellezza e personalità permette di accostarle agli elementi preesistenti, naturali ed architettonici, dei più svariati contesti: grattacieli ipermoderni da una parte e aree naturalistiche o “vintage” dall’altra.
A livello progettuale e di realizzazione una facciata ventilata in pietra naturale impone varie sfide. Anche i committenti devono considerare che la spesa si rivelerà maggiore rispetto ad una facciata in gres o in fibrocemento (Approfondimento: “Facciate ventilate in fibrocemento”), eppure le pareti ventilate rivestite da lastre lapidee sono oggi molto richieste. La ragione è che giustificano oneri e impegno necessari, senza contare che gli immobili guadagnano valore e lo mantengono nel tempo.
La gamma di pietre idonee per rivestire le facciate ventilate è piuttosto vasta, contemplando un intero catalogo di materiali lapidei sfaldabili, compatti, a bassa porosità e di norma con peso medio-basso fra cui scegliere in base a considerazioni estetiche. Altri requisiti da valutare prima dell’utilizzo sono la resistenza al gelo, all’usura, agli agenti inquinanti, alle dilatazione termiche, al fuoco, all’acqua e alla rottura, la conducibilità termica ed acustica.
Occorre sottolineare che le lastre per facciate ventilate in pietra presentano pressoché costantemente un certo grado di disomogeneità dovute alle variazioni nella composizione chimica di questo materiale naturale. Questo non ne pregiudica l’estetica, al contrario, a condizione di assemblarle in modo da creare un insieme armonioso. Influenza però in misura anche consistente il costo della parete ventilata, essendo necessario reperire materiale lapideo sufficiente e lavorabile nelle dimensioni ricercate.
Oltre al taglio vanno poi considerate le operazioni di levigatura o lucidatura, fresatura o fori per le giunzioni, sabbiatura, bocciardatura, fiammatura. Non tutti questi processi vengono applicati, essendo alcuni alternativi, ma com’è intuitivo cresce la difficoltà di trovare pietre in quantità tale da soddisfare questi requisiti. Una soluzione spesso adottata è quella di impiegare lastre non uniformi bensì di dimensioni variabili e complementari tra loro. In questo modo si risolve un problema tecnico e al medesimo tempo si può realizzare una facciata dall’aspetto mosso di grande impatto.
I materiali lapidei più adatti per la realizzazione di facciate ventilate sono ad esempio graniti, ardesia, pietra leccese, travertini, porfidi, marmi, basalti. Le pietre più pesanti (fra cui marmi, basalti, graniti) hanno spessore minimo 2 cm. Quelle a peso medio (quali arenarie) lo spessore sale ad almeno 3 cm. Ad accomunarle tutte il fatto di essere materiali naturali, riciclabili e normalmente non nocivi. Per quest’ultimo punto occorre però una certificazione di laboratorio, dato che alcune pietre possono sprigionare radon o contenere sostanze nocive quali elementi radioattivi e amianto.
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Sistemi di ancoraggio per facciata ventilata in gres o pietra naturale
Il modo in cui avviene l’ancoraggio nelle facciate ventilate in gres o pietra naturale è un dettaglio rilevante sul versante estetico, tecnico ed economico. I metodi di giunzione impiegati si dividono in 2 categorie: sistemi a vista e sistemi a scomparsa.
Nel sistema a vista l’aggancio avviene tramite clips (a corpo unico o doppio corpo) o altri elementi visibili dall’esterno. Per prevenire slittamenti e vibrazioni i punti di contatto sono rivestiti da guarnizioni adesive in neoprene o EPDM. La ritenuta della lastre che andranno a formare la facciata ventilata in gres o pietra naturale si rivela efficace e idoneo per edifici di qualunque altezza. In più facilita un’eventuale sostituzione delle lastre e rende superflui i traversi, rinuncia che a sua volta accelera l’operazione di installazione.
Il costo totale dei sistemi di ancoraggio a vista per facciata ventilata in gres o pietra naturale è senza dubbio inferiore rispetto a quello che impiega sistemi di ritenuta invisibili. Questo vale in particolare per superfici notevoli e/o formate da lastre di piccole dimensioni (perché il numero di ancoraggi cresce in proporzione) . Il grande svantaggio è sul versante estetico, perché i ganci metallici creano un elemento stonato. La prassi prevede quindi di adottare un accorgimento che minimizza la loro presenza: la verniciatura in colori simili a quelli delle lastre.
Il sistema di aggancio a scomparsa per pareti ventilate si basa su giunzioni puntuali meccaniche e/o incollaggio. Nel primo caso si usano viti, in genere 4 per singola lastra, da inserire nelle fresature predisposte sul lato posteriore della medesima. Questa giunzione ha il vantaggio di risultare invisibile dall’esterno, però richiede uno spessore adeguato del pannello, ne riduce la resistenza alla rottura e può comportare l’installazione di un telaio retrostante dotato anche di traversi. La sostituzione delle lastre è semplice, realizzandosi dal lato superiore.
L’incollaggio con adesivo siliconico o poliuretano comporta l’applicazione del medesimo nei punti di contatto tra telaio retrostante e lastra. E’ una tecnica possibile soltanto per lastre di piccole dimensioni (non lapidee, generalmente), in caso di edifici alti occorre anche il supporto di un sistema meccanico. Diversamente dalle giunzioni puntuali a scomparsa quelle con incollaggio avvengono in cantiere.
I fissaggi a scomparsa per facciate ventilate in gres o pietra naturale sono più costosi di quelli a vista e richiedono maggiore perizia tecnica.
Promemoria importante
Non smetteremo mai di dirlo: non sempre un prezzo economico è conveniente o uno elevato è indice di qualità. La serietà, l’esperienza e l’affidabilità della ditta sono le cose più importanti per ottenere un risultato eccellente e duraturo.
Le facciate ventilate grazie al conseguimento del risparmio energetico godono di detrazioni fiscali qualora installate in caso di ristrutturazioni, che abbasseranno ulteriormente il prezzo finale.
A riguardo lasciamo qui sotto un link di approfondimento.
LINK DI APPROFONDIMENTO
Facciata ventilata pro e contro
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