I sistemi di isolamento termico per facciate ventilate
L’attuale vasta scelta di sistemi di isolamento termico per facciate ventilate offre grandi opportunità ma anche diversi quesiti a committenti e installatori. La coibentazione con materassini o pannelli di questi involucri edilizi con doppio paramento di chiusura può avvalersi infatti della parete isotec, che rappresenta una soluzione all-in-one, oppure del cappotto con lana di vetro, lana di roccia, polistirene ed isolanti naturali come il sughero e la fibra di legno. Come orientarsi?
Lo diciamo subito: non esistono sistemi di isolamento termico per facciate ventilate superiori agli altri per tutti i casi d’uso. Occorre infatti prendere in esame anche elementi quali ad esempio la capacità fonoisolante e fonoimpedente, il costo, le condizioni del muro perimetrale, la traspirabilità. Ogni materiale vanta insomma qualità peculiari che possono rivelarsi vincenti a seconda di cosa prevalga in questo insieme di parametri da considerare.
Ecco quello che occorre sapere per districarsi nella selezione del cappotto per facciata ventilata più adatto alle proprie esigenze.
Indice articolo
- 1.Sistemi di isolamento termico per facciate ventilate: tipologie, requisiti e compiti
- 2.Sistema termoisolante con parete isotec
- 3.Lana di roccia per pareti ventilate
- 4.Lana di vetro per facciate con intercapedine
- 5.Polistirene EPS e XPS
- 6.Sughero e fibra di legno termoisolanti
- 7.Prezzi dei diversi sistemi isolanti per facciata ventilata
Sistemi di isolamento termico per facciate ventilate:
tipologie, requisiti e compiti
Nessun dubbio sull’importanza dell’impiego di sistemi di isolamento termico per facciate ventilate, a prescindere dal materiale. L’efficienza energetica che implementano da un lato risponde ai requisiti nearly-zero-energy-building (NZEB) in vigore, dall’altro soddisfa la domanda di privati e clienti business per immobili in grado di garantire, oltre al basso consumo energetico, una vivibilità confortevole. L’interesse è alto sia per le nuove costruzioni che per gli edifici da ristrutturare. Per questi ultimi, tra l’altro, i cappotti inseriti nelle facciate con camera d’aria rappresentano la scelta più sicura per accedere ai bonus fiscali.
La selezione dei migliori sistemi isolanti per facciate ventilate avviene dopo un sopralluogo. Occorre infatti esaminare le caratteristiche dell’edificio e la sua locazione: esposizione all’irraggiamento, umidità media al suolo e nell’aria, caratteristiche, condizioni e materiali (pietra, mattoni, calcestruzzo, etc.) del muro portante. Poi si decide quali requisiti appaiono prioritari in tale contesto e, non meno importante, in funzione delle esigenze degli occupanti. A questo punto si vagliano le opzioni praticabili scegliendo il tipo di coibente più indicato.
I numerosi materiali isolanti per facciate ventilate sono distinguibili in 3 macro categorie: isolanti sintetici, minerali e organici. Al primo tipo appartengono polistirene e PUR, che costituisce le pareti isotec. Quelli di natura minerale sono di norma lana di roccia e di vetro. Fra gli isolanti organici più comuni troviamo sughero e fibra di legno. In questo insieme ogni categoria vanta pro e contro.
Le prestazioni da valutare nei sistemi di isolamento termico per facciate ventilate riguardano:
- conducibilità termica: si esprime in W/mK. E’ il valore che indica la capacità di trasmettere calore. Più basso è, meglio è. Al di sotto di 0,09 [W/mK] la barriera rappresenta dal materassino o dai pannelli coibenti ostacola il passaggio dell’energia termica con efficacia. Gli isolanti impiegati oggi per le facciate ventilate hanno conducibilità inclusa nel range 0,024 – 0,08 [W/mK].
- Sfasamento termico (o inerzia termica): esprime la capacità di assorbire il calore per cederlo successivamente. In pratica, con sfasamento elevato il medesimo, accumulato nelle ore centrali della giornata, viene emesso (attenuato) nelle ore più fresche. Questo consente di ridurre l’escursione termica ed evitare temperature “da sofferenza” nelle giornate torride. La capacità di inerzia termica di un materassino o pannello coibente è fortemente influenzata dal suo spessore e dalla sua densità specifica. Più elevate sono, maggiore è la capacità di trattenere a lungo il calore.
- Resistenza al fuoco: i sistemi di isolamento termico per facciate ventilate non devono contribuire alla propagazione di un eventuale incendio. Fondamentale quindi che non si liquefino o gocciolino e che siano incombustibili, o almeno molto resistenti al fuoco. Nel caso vengano attaccati dalle fiamme non devono sprigionare sostanze tossiche. Queste necessità comportano il veto verso materiali infiammabili quali alcuni isolanti sintetici, a meno di non sottoporli a trattamenti con additivi o pellicole che li rendano autoestinguenti.
- Isolamento acustico: non influenza il risparmio energetico ma il comfort umano sì. Tutti i sistemi isolanti impiegati per le facciate ventilate hanno una certa capacità fonoassorbente o fonoisolante, ma non correlata al potere termoisolante. Vale a dire che alcuni materiali offrono performance migliori sul versante termico ed altri sul versante acustico. La scelta di quale preferire dipende quindi dalla collocazione dell’immobile, l’uso a cui è adibito, la suddivisione in più unità abitative, etc.
- Stabilità strutturale e durata: per mantenere la propria efficacia occorre che il sistema isolante della facciata ventilata si mantenga compatto e adeso alla parete per un arco di tempo misurabile in diversi anni. Essenziale considerarne anche il comportamento rispetto alle alte temperature estive e agli sbalzi termici.
- Costo: la forbice di prezzi dei materiali per cappotti isolanti è ampia, il progettista dovrà tenere conto del budget della committenza.
- Facilità di lavorazione: alcuni materiali si rivelano più docili, facilitando le operazioni di sagomatura e messa in posa. Altri richiedono più attenzioni, necessitando di grande perizia da parte dell’installatore. La fase più delicata è quella di ancoraggio dei sistemi di isolamento termico per facciate ventilate alle pareti, che può avvenire tramite adesivo o con ritenuta meccanica (avvitamento).
- Sostenibilità ambientale: per proteggere il pianeta e la nostra salute bisogna considerare se il cappotto della facciata isolante è riciclabile e quale impatto ha sul consumo di risorse il suo ciclo produttivo.
Nessuno dei materiali adoperati primeggia in tutte le caratteristiche. In linea generale possiamo affermare che i coibenti sintetici vantano prezzi competitivi e un’elevata capacità isolante, ma non hanno una lunghissima durata né un elevato sfasamento termico. Il riciclo allo stadio attuale non sempre è fattibile, ma sono stati fatti passi in avanti.
Le lane minerali hanno un costo medio o basso e sono prodotte con materie prime naturali riciclabili e riciclate. La capacità isolante è buona ma inferiore ad altri materiali come il PUR delle pareti isotec. In compenso le performance per l’isolamento acustico si rivelano migliori.
I materiali organici, vale a dire pannelli in sughero o fibra di legno, offrono prestazioni ottime relativamente allo sfasamento termico, alla sostenibilità e alla traspirazione. Però hanno lo svantaggio di essere più costosi, in particolare il primo, e di mostrarsi (fibre di legno) passibili di marcescenza.
Esaminiamo ora in dettaglio i più comuni materiali per i sistemi di isolamento termico per facciate ventilate.
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Sistema termoisolante con parete isotec
Nelle facciate ventilate l’impiego di un sistema termoisolante con parete isotec è fra quelli a maggiore diffusione. Si tratta di un manufatto installabile a secco, che assembla un cappotto autoestinguente in PUR (poliuretano espanso rigido) con un correntino sagomato in alluminio per il fissaggio del paramento esterno. La conformazione traforata di questa nervatura portante dà origine a un’intercapedine che genera un processo di ventilazione naturale, in grado di disperdere l’afa estiva e l’umidità invernale.
La messa in posa del sistema termoisolante con parete isotec è semplice e rapida, essendo i pannelli dotati di battenti sagomati per l’incastro. La planarità omogenea delle superfici che si viene a realizzare garantisce l’assenza di ponti termici in questi sistemi di isolamento termico per facciate ventilate, a condizione che l’operazione sia eseguita nel modo corretto.
L’ancoraggio al muro è di tipo meccanico, prevedendo l’utilizzo di viti o tasselli passanti su fori asolati. In seguito si procede all’installazione dei tamponamenti esterni, in gres (Approfondimento: “Facciate ventilate in gres e pietra naturale”), in fibrocemento, o altri materiali quali terracotta o pannelli alucobond. La capacità di carico della parete isotec consente di spaziare anche nella gamma di rivestimenti più pesanti come quelli in pietra.
Ma i vantaggi di questa soluzione tecnica brevettata non si fermano alla posa in opera. Molti altri originano dal materiale impiegato per il cappotto, il poliuretano espanso rigido. Si tratta di un polimero schiumoso con struttura a celle chiuse, dotato della conducibilità termica più bassa fra gli isolanti comuni per cappotti esterni. Tale valore per il PUR è compreso fra 0,024 e 0,032 W/mK. Questo primato spiega la preferenza accordatagli nelle regioni del Nord Italia, in cui l’inverno può rivelarsi piuttosto rigido.
Nella parete isotec per facciate ventilate il nucleo centrale in PUR è racchiuso da uno strato in alluminio goffrato ignifugo che gli conferisce robustezza. Il pannello così realizzato si dimostra anche resistente all’attacco degli insetti, delle muffe e all’imputrescenza. Nel tempo riesce a mantenere facilmente la propria configurazione dimensionale. Ultimo ma non meno importante prerogativa del sistema termoisolante con parete isotec è il costo abbordabile.
Le performance brillanti delle pareti isotec non riguardano però tutti i fronti. L’adozione in effetti risulta sconsigliabile quando sono richiesti un’elevata inerzia termica e uno spiccato isolamento acustico.
Vantaggi: conducibilità termica, costo, stabilità dimensionale, facilità d’installazione, resistenza alla marcescenza e alla muffa, adattabile a qualunque rivestimento esterno.
Svantaggi: mediocre isolamento acustico, sfasamento termico medio, non è biodegradabile.
LINK DI APPROFONDIMENTO
Facciate ventilate in fibrocemento
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Lana di roccia per pareti ventilate
Un altro ottimo materiale per realizzare efficaci sistemi di isolamento termico per facciate ventilate è la lana di roccia. Come suggerisce il nome la sua composizione vede prevalere la componente rocciosa, che supera il 95% e comprende basalti, dolomite e diabase. Il restante 3-5% è formato da bakelite, con funzione legante. Per ottenere le sue caratteristiche peculiari, il mix di minerali è fuso a 1.400 °; in seguito i pannelli vengono trattati con oli minerali per diventare impermeabili.
La struttura fibrosa dei coibenti in lana di roccia conferisce al sistema termoisolante della facciata ventilata ottime proprietà fonoimpedenti e fonoisolanti. Un altro punto a favore del suo impiego risiede nel comportamento al fuoco (classe A1, la migliore). La capacità termoisolante (0,033 – 0,054 [W/mK]) e lo sfasamento termico sono buone, ottime in caso di spessore elevato.
La traspirabilità è eccellente, ma è importante che il cappotto non si bagni. La resistenza alla compressione non appare invece molto elevata, risultando inferiore anche a quella della parete isotec. In compenso questo materiale si rivela durevole, resiliente agli sbalzi termici e idoneo anche per rivestire muri dalla superficie irregolare.
Per quanto riguarda i costi si tratta di un isolante di prezzo medio. Per ottenere performance paragonabili a quelle del poliuretano occorrono spessori maggiori. A fine vita può essere riciclato, l’unico neo sul fronte sostenibilità riguarda la piccola quantità di formaldeide che contiene, derivata dalla bakelite, e di oli minerali.
Vantaggi: adatto per sistemi di termoisolamento estivi e invernali, resistente al fuoco, elevate performance di isolamento acustico, adatto anche per ricoprire superfici non uniformi, durevole.
Svantaggi: isolamento termico medio, peso medio.
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Lana di vetro per facciate con intercapedine
La lana di vetro impiegata per i cappotti delle facciate ventilate si caratterizza per le prestazioni equilibrate: non supera gli altri materiali ma non presenta svantaggi marcati. La sua composizione è così suddivisa: oltre il 60% di sabbia o vetro vecchio (riciclato!), 14-15% soda e in percentuali minori dolomite, feldspati e calcare. Tutte materie prime di facile reperibilità e di basso costo, che rendono ragione dell’economicità dei pannelli isolanti in lana di vetro.
La resistenza al fuoco colloca questo materiale in classe A2, appena dietro alla lana di roccia, con cui condivide la traspirabilità e la tolleranza verso pareti dalla superficie non proprio uniforme. Fra le 2, per rivestire superfici “difficili” come apparecchiature o tubi è la più duttile lana di vetro a rappresentare la scelta elettiva. Simile anche la conducibilità termica, con valori medi 0,033 – 0,058 [W/mK], influenzati ovviamente dallo spessore del pannello.
La struttura fibrosa garantisce una stabilità dimensionale che consente ai sistemi di isolamento termico per facciate ventilate realizzate con questa lana minerale di mantenersi inalterati per decenni. Sempre la conformazione e l’orientamento delle sue fibre consentono di avere buone prestazioni nell’ambito dell’isolamento acustico (inferiori però a quelle della lana di roccia a parità di spessore).
Vantaggi: economicità, buon isolamento acustico, lunga durata, installazione possibile anche su pareti disomogenee, sostenibilità, resistenza al fuoco elevata.
Svantaggi: la capacità termoisolante è inferiore a quella di altri materiali, pericolo di inalazione di fibre minerali quando si manipola questo materiale (occorrono mascherina e occhiali).
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Polistirene EPS e XPS
Il polistirene (o polistirolo) impiegato per realizzare sistemi termoisolanti per facciate con camera d’aria può essere di 2 tipi: EPS o XPS. La composizione è in ambo i casi rappresentata dallo stirene monomero, un derivato del petrolio. Il processo produttivo trasforma lo stirene in un polimero termoplastico di basso peso e resistente all’umidità.
Nel caso dell’EPS (polistirene espanso sinterizzato) la struttura particolarmente leggera lo rende poco resistente alla compressione, aspetto negativo che si somma alla possibile formazione di muffa sulla sua superficie e soprattutto all’infiammabilità. Per ovviare a quest’ultima caratteristica, che altrimenti ne impedirebbe l’uso, i pannelli vengono trattati con un additivo che li rende autoestinguenti. Questo materiale ha una vita media di 10 anni, dopo i quali perde gradualmente la sua capacità isolante. Che si attesta su un livello medio-basso, con valori compresi tra 0,032 – 0,056 [W/mK]. Piuttosto mediocre anche lo sfasamento termico. In compenso con l’EPS si realizzano i cappotti per facciate ventilate più economici. E poi nonostante la leggerezza tale materiale vanta una discreta capacità fonoassorbente.
Vantaggi: è a buon mercato, molto leggero, autoestinguente, fonoassorbente.
Svantaggi: durata poco superiore ai 10 anni, resistenza alla compressione ridotta, poco sostenibile, stabilità dimensionale inficiata dalle alte temperature, inerzia termica ridotta.
I sistemi di isolamento termico per facciate ventilate realizzati con polistirene espanso estruso vantano una maggiore resistenza meccanica e capacità isolante rispetto all’EPS (0,03 – 0,042 [W/mK]). Lievemente migliore (ma non buono) anche lo sfasamento termico. Il peso è poco superiore. Anche per questo polistirolo la capacità fonoassorbente è non disprezzabile.
Il rovescio della medaglia è il costo più elevato. Anche l’infiammabilità rientra fra i difetti di questo materiale. Come per l’EPS si rimedia con un additivo in grado di renderlo autoestinguente. Il comportamento igrometrico lo rende inadatto all’applicazione in presenza di umidità di risalita, mentre ad alte temperature si riduce la sua stabilità dimensionale.
Vantaggi: buona capacità di carico, leggerezza, costo medio-basso, più performante del polistirene espanso sinterizzato.
Svantaggi: durata non elevata, inidoneo in presenza di umidità accentuata e temperature molto alte, sfasamento termico mediocre.
Promemoria importante
Non smetteremo mai di dirlo: non sempre un prezzo economico è conveniente o uno elevato è indice di qualità. La serietà, l’esperienza e l’affidabilità della ditta sono le cose più importanti per ottenere un risultato eccellente e duraturo.
Le facciate ventilate significano risparmio energetico e se installate in caso di ristrutturazioni godono di detrazioni fiscali che abbasseranno ulteriormente il prezzo finale.
A riguardo lasciamo qui sotto un link di approfondimento:
LINK DI APPROFONDIMENTO
Facciata ventilata: i pro e contro
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Sughero e fibra di legno termoisolanti
Per quanto riguarda i sistemi di isolamento termico per facciate ventilate con sughero e fibra di legno notiamo che i vantaggi sono molti, ma accompagnati da alcuni aspetti negativi. Si tratta di materiali ideali laddove il caldo rende afose le giornate, grazie all’inerzia termica maggiore di quella delle lane minerali e degli isolanti sintetici. Apprezzabile anche la capacità di carico per la fibra di legno, meno per il sughero, che in compenso è più leggero. Sul versante dell’isolamento acustico entrambi i materiali vantano ottime performance, specialmente il sughero.
La ricerca della sostenibilità è un altro fattore che favorisce l’impiego di pannelli sughero o fibra di legno per la coibentazione delle facciate ventilate. Entrambi infatti sono riciclabili e non inquinanti. Il comportamento al fuoco è invece un loro importante difetto, essendo infiammabili.
Il sughero è anche uno dei pochi materiali naturali impiegati per i sistemi di isolamento termico per facciate ventilate a risultare inattaccabile o quasi da muffe e insetti. I pannelli coibentanti in sughero si ottengono a partire dalla decorticazione della quercia da sughero, e come l’albero da cui originano si fanno apprezzare per la durata nel tempo, la tolleranza ad acqua e umidità e la stabilità dimensionale. La capacità termoisolante media è 0,036 – 0,06 [W/mK]. Questo valore non eccellente giustifica l’impiego di pannelli di spessore adeguato. Il costo è più elevato della fibra di legno e degli isolanti sintetici/minerali.
Vantaggi: eccellente inerzia termica, leggerezza, inattaccabile da funghi e insetti, resiste all’acqua, sostenibile, isolamento acustico.
Svantaggi: per ottenere alte prestazioni termoisolanti occorrono spessori rilevanti, costo elevato, infiammabile.
La fibra di legno è meno costosa del sughero, pur non potendosi considerare economicamente competitiva rispetto alle lane minerali, polistirolo e PUR. I pannelli vengono realizzati con scarti della lavorazione del legno, garantendo quindi una sostenibilità ineguagliabile. Purtroppo questo materiale coibente è sensibile all’aggressione da parte degli insetti e alla marcescenza, senza contare che è un combustibile naturale. La traspirabilità però è un punto a suo favore. Idem per la resistenza ai carichi. La capacità isolante è inferiore a quella degli altri materiali, con valori compresi tra 0,038 – 0,08 [W/mK].
Vantaggi: sostenibilità, isolamento acustico, sfasamento termico, durata e sopportazione ai carichi.
Svantaggi: infiammabile, costoso, attaccabile da insetti e funghi, capacità termoisolante inferiore rispetto a lane minerali, sughero e coibenti sintetici.
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Prezzi dei diversi sistemi isolanti
I costi a mq per i diversi sistemi di isolamento termico per facciate ventilate variano a seconda del materiale scelto e delle peculiarità del singolo cappotto. Sono infatti chiamati in causa diversi fattori: spessore del materassino o pannello isolante, tipo di ancoraggio al muro, estensione del rivestimento in primis.
A titolo informativo forniamo una media generica sui prezzi minimi per l’installazione dei pannelli isotec, in lana di roccia, lana di vetro, sughero, fibra di legno e polistirene.
Tipologia di materiale | Costo al mq |
Pannello isotec | da 58 € mq |
Lana di roccia | da 48 € mq |
Lana di vetro | da 42 € mq |
EPS | da 35 € mq |
XPS | da 45 € mq |
Sughero | da 75 € mq |
Fibra di legno | da 60 € mq |
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