Le facciate ventilate in fibrocemento
L’installazione di facciate ventilate in fibrocemento sta trovando grande vigore negli ultimi anni per l’esigenza di coniugare decoro estetico e risparmio energetico. Le pareti ventilate rivestite con questo materiale offrono infatti prospettive architettoniche notevoli, e forse impensabili per chi è abituato a ritenerlo soltanto il grigio erede dell’amianto. Non è di poco conto, inoltre, il fatto che la malleabilità del fibrocemento ecologico riesca a tradurre tanta creatività in una realizzazione piuttosto semplice e rapida.
Con un ulteriore aspetto positivo: il costo contenuto. Su tale versante la facciata a doppia pelle in fibrocemento appare forse imbattibile. Il risparmio, non dimentichiamolo, è da sommare a quello derivato dall’efficienza energetica raggiungibile con questo involucro edilizio multistrato, fattore che rende possibile un importante ammortamento delle spese sostenute per la sua edificazione. Aggiungendo al computo le detrazioni fiscali in vigore (in caso si tratti di una ristrutturazione), si può affermare che grazie al fibrocemento ecologico la facciata ventilata diventa alla portata di ogni classe dell’edilizia residenziale, inclusa quella pubblica. Senza scordare naturalmente gli immobili ad uso commerciale o produttivo.
Indice articolo
- 1.Facciata ventilata in fibrocemento: caratteristiche e vantaggi
- 2.Sistema con fissaggi visibili per facciate ventilate in fibrocemento
- 3.Sistema con fissaggi a scomparsa per facciate ventilate in fibrocemento
- 4.Facciate ventilate in fibrocemento ecologico
Facciata ventilata in fibrocemento: caratteristiche e vantaggi
Per facciata ventilata in fibrocemento s’intende un rivestimento architettonico perimetrale costituito da 2 pareti divise da una camera d’aria, di cui la più interna rivestita da un cappotto isolante in lana minerale, polistirene o poliuretano. Lo scopo di questo involucro multistrato è ottenere un sistema di sicura efficacia nel contenere il livello di umidità, regolare lo scambio di calore e limitare la propagazione dei rumori verso l’interno.
In aggiunta, ovviamente la facciata a doppia pelle deve possedere le proprietà di una chiusura edilizia perimetrale. Al muro più interno spetta la funzione portante, mentre la parete ventilata esterna in fibrocemento ecologico definisce l’estetica dell’edificio e contribuisce a proteggerlo, nonché a massimizzarne l’isolamento termico ed acustico.
Esaminando la facciata ventilata in fibrocemento dall’esterno notiamo una superficie planare a giunti aperti o chiusi, spesso priva di qualunque elemento architettonico aggettante inclusi davanzali e balconi. Questa uniformità è ricercata perché consente di evitare differenze di temperatura sulla sua superficie, eliminando così anche un altro rilevante problema: quello dei ponti termici.
Il design invece è quanto mai personalizzabile, potendo giocare su un ampio ventaglio di nuances e forme. Ecco così facciate in fibrocemento monocromo, bicromo, di varie gradazioni, caratterizzato da lastre lisce o dall’aspetto lievemente ruvido, a montaggio orizzontale, verticale oppure misto, assemblando lastre identiche, più o meno grandi, oppure componendo un “patchwork” creativo. Chi più ne ha più ne metta.
Pur essendo solida e in grado di resistere alle intemperie, questa parete ventilata ha uno spessore minimo, in media dai 10 ai 20 mm. Il compito di sorreggerla spetta a elementi retrostanti in acciaio o alluminio, che scandiscono lo spazio occupato dall’intercapedine. A seconda del peso, delle dimensioni dei pannelli di tamponamento e del metodo di fissaggio (vedi paragrafi seguenti) possono consistere in una sequenza di montanti, la cui distanza coincide con la larghezza delle lastre e la lunghezza con quella dell’interpiano (comunque mai maggiore di 3-6 metri ciascuno), di traversi oppure un reticolo di montanti e traversi.
Talvolta, in particolare quando l’immobile è di modeste dimensioni, si può optare per un sistema ad ancoraggio puntuale. Questo metodo comporta però ardui problemi di calcolo e installazione. Il motivo risiede nella necessità di realizzare un fissaggio estremamente regolare, che trova ostacolo nei vari elementi che possono impedirlo (ad esempio un componente dell’armatura metallica del muro, oppure le tubature).
In caso di edifici di molti piani e/o pannelli di grosse dimensioni invece si usa un ulteriore rinforzo atto a impedire la caduta accidentale delle lastre. Generalmente è rappresentato da una rete incombustibile in fibra di vetro, incollata con resine speciali al retro delle lastre in fibrocemento. L’ancoraggio al muro perimetrale è di tipo meccanico, ad esempio con viti a tassello. Per evitare i ponti termici ci si avvale di guarnizioni in EPDM o altri materiali a ridotta conducibilità termica.
Il cavedio che nelle facciate ventilate in fibrocemento intercorre fra parete ventilata e muro interno è il componente fondamentale di tutte le facciate a doppia pelle (Approfondimento: “Facciate ventilate in gres e pietra naturale”). Mediamente ha uno spessore di 3-12 centimetri. Tale valore appare in funzione dell’altezza dell’immobile, della sua esposizione e altre variabili come la regione climatica cui appartiene. Difatti l’ampiezza deve risultare tale da consentire di raggiungere l’effetto camino, ma evitando una ventilazione eccessiva (pericolosa tra l’altro in caso d’incendio).
Più in dettaglio, vediamo che questa intercapedine risulta dotata di aperture sul lato inferiore e superiore, a merito delle quali si genera un movimento ascensionale dell’aria dovuto alla diversa temperatura fra la base e la sommità. Il meccanismo con cui questo avviene è il seguente: l’aria a livello del suolo e piani bassi è più fredda e densa, mentre quella in alto è più calda, e quindi (data la tendenza dei gas a dilatarsi con il crescere delle temperature), ha peso minore. Questo differenziale termico innesca l’ascesa dello strato superiore, che “scivola” sopra a quello inferiore freddo. Tale movimento, che comporta l’uscita della corrente calda verso la griglia d’apertura superiore, permette all’aria sottostante di espandersi a sua volta verso l’alto (ovviamente per l’avvenuta diminuzione di pressione) e così facendo di scaldarsi e risalire sempre più. Mentre l’aria esce dalla bocchetta superiore altra aria affluisce da quella inferiore, di nuovo per via del mutato gradiente di pressione, realizzando così una corrente costante.
Questo movimento d’aria tipico delle facciate ventilate in fibrocemento o altri materiali è conosciuto come effetto camino. E’ intuibile che d’estate l’uscita dell’aria calda determina un abbassamento della temperatura interna dell’edificio, mentre nella brutta stagione contribuisce a eliminare l’eccesso di umidità.
Le bocchette d’aereazione, rese impenetrabili agli animali di piccola taglia grazie ad apposite griglie, hanno apertura regolabile. Questo può avvenire tramite azione manuale o motorizzata. Nel secondo caso in genere abbiamo un sistema di valvole termostatiche che autoregolano la chiusura in base alle condizioni climatiche. Tale versione incide sul costo complessivo dell’installazione, che lievita, ma offre performance migliori.
E a proposito di costi vale la pena ricordare che le facciate ventilate in fibrocemento ecologico (o altri materiali) possono essere installate anche nell’ambito di interventi di ristrutturazione. Grazie al contenimento energetico che realizzano, attualmente godono di importanti incentivi quali il super bonus 110%.
Altro componente della facciata ventilata in grado di agire sull’isolamento termico e acustico è il cappotto che riveste la parete perimetrale. Come per la parete ventilata esterna, questo strato deve essere il più possibile refrattario alle deformazioni. La sua uniformità è indispensabile per mantenerne le proprietà isolanti, e com’è facile intuire richiede grande attenzione per il taglio e la messa in posa dei pannelli o del materassino. In caso contrario in corrispondenza delle giunzioni rappresentate dai montanti o dalle staffe nei sistemi puntuali si possono verificare dispersioni termiche, propagazione delle onde sonore e della condensa. La lana di vetro, la lana di roccia, il poliuretano espanso, il sughero, la fibra di legno o il polistirene usati sono in grado di garantire tali requisiti per diversi anni. Il fissaggio al muro avviene tramite tasselli meccanici oppure con incollaggio.
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Sistema con fissaggi visibili per facciate ventilate in fibrocemento
Il sistema di fissaggio delle facciate ventilate in fibrocemento è un elemento fondamentale che incide sulla struttura portante, sull’estetica e sul costo di realizzazione. Le giunzioni servono ad unire da una parte le lastre per formare la superficie della parete, e dall’altra per ancorarle alla struttura portante. Come ogni addetto ai lavori sa, i problemi da affrontare nell’ambito del fissaggio sono diversi. I sistemi di aggancio devono assicurare una ritenuta efficace, sopportare le dilatazioni termiche e le vibrazioni, ma al contempo non devono generare ponti termici né pregiudicare l’estetica della facciata. Inoltre non devono compromettere la resistenza dei pannelli, nonostante lo spessore esiguo che talvolta ne impedisce persino la fresatura. Per soddisfare tutte queste esigenze oggi esistono varie soluzioni per il fissaggio, implementabile con sistemi a vista oppure nascosti.
Nel primo caso s’impiegano ganci, mollette e clips (a scatto o a baionetta) che trattengono le lastre delle facciate ventilate in fibrocemento facendo mostra di sé sulla facciata. Per mitigare l’impatto estetico è prassi comune verniciarle nello stesso colore dei tamponamenti. L’accorgimento di usare lastre di grandi dimensioni per ridurre il numero di clips invece è meno efficace di quanto si potrebbe pensare, data la necessità di impiegare agganci più grandi. In ogni caso, va notato, la visibilità si limita sempre a pochissimi metri. Il fissaggio alla struttura portante posteriore a montanti avviene a mezzo di bulloni, viti e rivetti in acciaio con guarnizioni antivibrazioni in neoprene.
L’orientamento verso facciate ventilate in fibrocemento ecologico con sistema di fissaggio visibile riconosce 2 motivazioni. La prima risulta essere di origine economica, essendo questa tecnica meno costosa. La seconda concerne la sostituzione dei tamponamenti danneggiati, che è estremamente semplice.
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Facciate ventilate pro e contro
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Sistema con fissaggi a scomparsa per facciate ventilate in fibrocemento
Una facciata ventilata in fibrocemento ecologico con sistema di fissaggio a scomparsa offre una resa estetica impeccabile. Il rovescio della medaglia risiede nel costo maggiore, nella messa in posa più complessa e in interventi sostitutivi talvolta onerosi.
La tecnica utilizzata può prevedere un ancoraggio di tipo chimico, meccanico, o ibrido meccanico-chimico. Quello chimico s’impiega per lastre molto sottili che non si adattano a fresatura o foratura. Gli adesivi chimici (ad esempio silicone) impiegati vengono applicati nello stabilimento, dove è possibile garantire l’accuratezza indispensabile. Generalmente è previsto anche il supporto di un gancio meccanico (sistema ibrido). Questa metodologia è economica ma ha un importante svantaggio: una vita utile minore rispetto al fissaggio meccanico. Per tale ragione oggi è un’alternativa poco frequentata.
L’ancoraggio meccanico nel tempo si è evoluto in un ampio ventaglio di soluzioni. Attualmente per le facciate ventilate in fibrocemento con fissaggio nascosto vengono impiegati fori o fresature, spesso a tasca, con viti non passanti, boccole, clips, mollette rivestite in neoprene o EPDM per assorbire le vibrazioni e impedire i ponti termici. I punti d’inserzione possono essere posizionati nei bordi della lastra o sul lato retrostante. La struttura portante consiste in un sistema a montanti e traversi oppure a soli traversi; in sostituzione è possibile ancorare direttamente la parete ventilata al muro portante tramite staffe in acciaio/alluminio con tasselli asolati.
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Facciate ventilate in fibrocemento ecologico
Le odierne facciate ventilate in fibrocemento ecologico sono frutto della realizzazione di un materiale sostitutivo dell’eternit, dichiarato fuorilegge nel 1992 per la sua nocività. Ecco così il nuovo fibrocemento, detto ecologico per differenziarlo dal suo predecessore che conteneva fibre di amianto. Nella sua composizione individuiamo:
- cemento Portland (legante);
- fibre sintetiche come ad esempio poliacrilonitrile (irrobustiscono la struttura del composto);
- filamenti organici o naturali quale la cellulosa;
- sabbia;
- acqua.
L’innovazione ha significato vari vantaggi: il fibrocemento ecologico grazie a una struttura multistrato è più flessibile e resistente dell’eternit, mantenendo al contempo le peculiarità positive di quest’ultimo. E’ anche possibile tagliarlo in lastre più sottili.
L’elenco dei suoi pregi è notevole, e come logica conseguenza le pareti ventilate realizzate con questo materiale ne ereditano i pregi. Quelli di maggiore spicco consistono in:
- elevata resistenza agli agenti atmosferici: caldo torrido, neve, vento, gelo, grandine, ghiaccio e persino piogge acide;
- indeformabilità e resistenza agli urti della facciata ventilata;
- isolamento termico con dissipazione del calore estivo e riduzione della sua dispersione in inverno;
- contrasto alla stagnazione dell’umidità proveniente dall’esterno e dall’interno;
- isolamento acustico da fonti sonore esterne e smorzamento della propagazione da vani adiacenti quando ci sono le finestre aperte (effetto fonoimpedente e fonoisolante);
- decoro estetico: parte del merito deriva dalla possibilità di ottenere lastre di varie tonalità, sia colorate a massa che a superficie;
- inalterabilità: l’involucro edilizio a doppia pelle ventilato in fibrocemento ecologico resiste al degrado rappresentato da scolorimento, fissurazioni, caduta di lastre, imputrescenza;
- manutenzione economica: la superficie modulare delle facciate ventilate in fibrocemento e i sistemi di aggancio impiegati consentono interventi di riparazione rapidi, focalizzati e agevoli;
- notevole resistenza al fuoco: in caso di incendio le pareti esterne ostacolano il propagarsi delle fiamme e in caso di combustione non rilasciano sostanze tossiche;
- peso contenuto abbinato a stabilità strutturale;
- alta lavorabilità: la facilità di taglio offre l’opportunità di ottenere lastre di varie dimensioni e spessore, con una superficie più ruvida o liscia a seconda dell’effetto desiderato. Le lastre per facciate ventilate in fibrocemento ecologico sopportano bene anche la foratura;
- costo contenuto, frutto sia di materie prime economiche e di elevata reperibilità che di un ciclo produttivo relativamente poco energivoro;
- utilizzo contenuto di risorse energetiche;
- riciclabile.
Tanti pregi e un solo difetto che caratterizza le facciate ventilate in fibrocemento ecologico: la durata. In media risulta inferiore a quella di altri materiali come la pietra, attestandosi al di sotto dei 18-20 anni. A mitigare questo svantaggio c’è però la facilità di sostituzione del paramento che riveste.
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Promemoria importante
Non smetteremo mai di dirlo: non sempre un prezzo basso è conveniente o uno alto è indice di qualità. La serietà, l’esperienza e l’affidabilità della ditta sono le cose più importanti per ottenere un risultato eccellente e duraturo.
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